Nell’ultimo periodo ti sarà sicuramente capitato di sentire in qualche conversazione o leggere su qualche articolo il termine ecommerce. Ti sei mai chiesto cosa sia effettivamente?

Secondo la definizione data dall’Enciclopedia Treccani, l’ecommerce è una “transazione e scambio di beni e servizi effettuati mediante l’impiego della tecnologia delle telecomunicazioni e dell’informatica (Internet, Intranet, personal computer, televisione digitale ecc.)“. Il sito puntualizza poi che i mercati in cui si parla di ecommerce sono classificati in tre categorie: B2B (Business to Business, imprese); B2C (Business to Consumer, imprese e consumatori); C2C (Consumer to Consumer; consumatori).

Quando ci riferiamo all’ecommerce parliamo quindi di un commercio virtuale in cui i beni e i servizi vengono venduti ai clienti direttamente su Internet, in uno shop online, senza il bisogno dell’intermediazione di un negozio fisico.

Non dobbiamo pensare a questa modalità di vendita come a un fenomeno recente. Lo sviluppo della vendita online iniziò a metà degli anni Novanta, quando un utente di NetMarket vendette un cd di Sting con il primo scambio interamente digitale. Dopo poco tempo, nel 1995, nacquero i principali domini di ecommerce attivi ancora adesso come Amazon, Ebay, e nel 1999 Alibaba.

Nell’ultimo periodo la vendita di merce online è aumentata esponenzialmente e la gestione degli ecommerce è diventata via via più complessa.

Per questo le aziende scelgono spesso di affidarsi a professionisti per gestire tutte le fasi necessarie alla creazione e al successo della piattaforma di vendita online. Il Corso ITS E-commerce è pensato per formare esperti nell’ambito, fornendo agli studenti le competenze necessarie per progettare e gestire le attività di ecommerce, promuovere strategie di marketing, con l’obiettivo di aumentare l’awareness del brand e incrementare le vendite.

Cosa serve per aprire un ecommerce

Aprire un ecommerce comporta sicuramente un vantaggio competitivo per le aziende, ma è fondamentale appoggiarsi a un progetto di business ben strutturato per evitare di incorrere in problematiche a livello gestionale e legale.

È necessario seguire alcuni step per capire se aprire uno shop online può incrementare le performance della propria azienda e se si possiedono i mezzi necessari per finanziare il progetto.

Innanzitutto, si deve partire da una fase di progettazione e pianificazione in cui si valutano attentamente alcune questioni preliminari: cosa vendere, in che mercato inserirsi, come venderlo. Questo step viene valutato dall’azienda con il contributo di un commercialista, di esperti del web marketing, consulenti e sviluppatori web.

Se il progetto viene approvato, inizia la fase di progettazione vera e propria che deve rispettare le seguenti specifiche:

  • Essere maggiorenni: può sembrare una banalità ma questa è la prima prerogativa affinché il progetto possa iniziare a prendere forma;
  • Scegliere la forma giuridica della società titolare dell’e-commerce: società a responsabilità limitata, società per azioni, impresa individuale o società a responsabilità limitata semplificata;
  • Aprire una partita IVA dedicata, iscriversi alla Camera di Commercio di riferimento, presentare la S.C.I.A. al comune di riferimento: questo è lo step più burocratico di tutto il processo di creazione dell’ecommerce. Tuttavia, è un passaggio fondamentale per evitare di incorrere in sanzioni legali.
  • Avere un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC): questa fase è necessaria perchè per il commercio online la posta elettronica certificata ha lo stesso valore legale della raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • Essere in regola con CGV (Condizioni Generali di Vendita), Cookie Policy e Privacy Policy: queste pagine hanno la funzione di informare l’utente riguardo i suoi diritti e doveri, sul modo in cui i suoi dati vengono trattati e sul tipo di cookie che vengono rilasciati dal sito in ottemperanza del GDPR.

A questo punto ci si affiderà a esperti del settore, tipicamente web agency, per la realizzazione del sito che provvederanno anche a registrare il dominio internet utilizzato.

Autore dell’articolo

ITS MOVE - Redazione