Il settore dell’import export, il cui insieme costituisce la bilancia commerciale di un determinato Paese, è in crescita costante. La differenza tra importazioni ed esportazioni, il saldo commerciale, è un indicatore economico molto importante per comprendere e valutare la condizione economica dello Stato.

L’import export è in continuo mutamento ed evoluzione. In Italia, negli ultimi anni, le esportazioni hanno sempre superato le esportazioni. Secondo i dati dell’Osservatorio Economico sul commercio internazionale, dal 2020 ad oggi, il nostro Paese si classifica al sesto posto tra i Paesi esportatori, i primi cinque sono Cina, Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi e Giappone, e al nono tra i Paesi importatori.

Per l’Italia, le attività di import export rappresentano una parte determinante per il benessere economico. Per lavorare in questo settore è necessario avere una formazione professionale specifica nell’ambito degli scambi commerciali.

Il Corso ITS Import Export è strutturato per formare tecnici esperti sia nell’organizzazione, sia nella gestione di spedizioni a livello nazionale e internazionale. Gli studenti, grazie alle ore di lezione frontale e di tirocinio sul campo, saranno in grado di svolgere tutte le procedure documentali relative alla spedizione di merci, del trasporto intermodale, ossia via mare, aereo, ferrovia, terra, e dei servizi logistici. L’utilizzo di nuovi sistemi informativi e nuove tecnologie informatiche sarà fondamentale per poter svolgere tutti i passaggi riducendo al minimo la possibilità di errore e aumentando l’efficienza della produzione.

Come avviare un’attività di import export: gli aspetti principali da conoscere

Avviare un’attività di import export significa dedicarsi a un tipo di commercio internazionale, in cui beni, servizi e merci vengono potenzialmente scambiati in tutto il mondo. A prima vista, questo tipo di attività appare sicuramente molto stimolante e redditizio, ma prima di avventurarsi in questo campo è bene valutare attentamente rischi e opportunità.

In primo luogo, bisogna scegliere il proprio mercato di interesse, ossia il Paese verso cui puntare. Infatti, non tutte le economie delle diverse nazioni viaggiano in parallelo, perciò possiamo dividerle in tre fasce:

  • Paesi del terzo mondo: in questa categoria includiamo i Paesi poveri di materie prime, in cui spesso canali di vendita e/o distribuzione funzionano in maniera poco efficiente. Tuttavia, spesso possono rappresentare delle ottime occasioni a livello commerciale, ma la situazione governativa instabile non è in grado di fornire garanzie sufficienti agli investimenti;
  • Paesi emergenti: questa categoria include Paesi la cui stabilità finanziaria e politica è più rassicurante in cui l’economia è in crescita esponenziale. Un esempio sono Costarica, Vietnam e Filippine.
  • Paesi sviluppati: in questa categoria sono incluse le grandi nazioni, in cui stabilità economica e politica sono assodate. Le possibilità di guadagno sono più limitate ma la sicurezza è maggiore.

Una volta stabilito il proprio mercato di riferimento, è necessario stabilire quale merce sarà oggetto dell’import export. Lo sviluppo dell’ecommerce ha favorito lo sviluppo di nuovi business innovativi che hanno fruttato cospicui guadagni in poco tempo.

Avviare un’attività di import export non può prescindere da un iter specifico a livello di normative. Per addentrarsi nel settore è necessario conoscere a fondo le regole burocratiche non solo del proprio Paese, ma anche di tutti quelli in cui si vogliono commercializzare i propri beni e servizi, nel rispetto delle norme di sicurezza sui prodotti.

In Italia, i passaggi fondamentali sono:

  • Apertura di una partita IVA;
  • Iscrizione al Registro delle imprese;
  • comunicazione dell’avvenuta apertura al comune;
  • Iscrizione agli istituti di previdenza, quali INPS e INAIL.

Ogni settore ha poi le proprie regole specifiche che includono controlli meno restrittivi, come ad esempio nel settore dell’abbigliamento, o una regolamentazione più ferrea, come nel commercio di alcolici.

L’apertura di un’attività di import export può essere quindi altamente redditizia, ma l’attenta valutazione di tutte le specifiche del settore è necessaria alla buona riuscita del business.

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ITS MOVE - Redazione