Il termine Industria 4.0 è sempre più utilizzato all’interno del settore industriale. Il nome deriva da un piano industriale del 2011 del governo tedesco il quale si poneva l’obiettivo di investire maggiormente su scuole, sistemi energetici, infrastrutture ed enti di ricerca.
Perciò, estendendo il concetto alla sua definizione attuale, con Industria 4.0 si indica la tendenza verso l’automazione industriale data dall’integrazione di nuove tecnologie produttive all’interno del sistema aziendale con il fine di migliorare la produttività, la qualità e le condizioni lavorative.
Secondo il MISE, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha varato dei crediti d’imposta per stimolare investimenti e transizione 4.0, le caratteristiche dell’industria sono:
- Connessione tra sistemi fisici e digitali;
- Analisi complesse attraverso Big Data;
- Adattamenti real-time.
Il MISE, infatti, nel Piano Nazionale Industria 4.0, si è posto una missione che riguarda riguarda la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività, la cultura e il turismo. Attraverso lo stanziamento di alcuni crediti d’imposta il Ministero ha messo a disposizione 13,381 miliardi di euro (a cui si aggiungono 5,08 miliardi del Fondo complementare), per “promuovere la trasformazione digitale delle imprese incentivando, attraverso il riconoscimento di crediti d’importa, gli investimenti privati in beni e attività a sostegno della digitalizzazione dei processi”.
Lavorare nell’Industria 4.0 richiede competenze specifiche per poter gestire correttamente tutti i nuovi processi e i sistemi informativi connessi. Il Corso ITS in Industria 4.0 è strutturato per fornire ai propri studenti le competenze necessarie nell’ambito dell’organizzazione e della gestione delle funzioni di logistica distributiva. Grazie alle ore di lezione frontale e al tirocinio sul campo, il corso forma professionisti il cui obiettivo è la valorizzazione della supply chain, cioè l’integrazione di catene di approvvigionamento e fornitura, produzione, distribuzione e vendita.
Come l’Industria 4.0 sta trasformando la produzione
La tendenza positiva dell’approccio dell’Industria 4.0 non si è arrestata nemmeno durante la crisi pandemica data dal virus Covid-19 nel 2020. Molte aziende italiane hanno iniziato il loro progetto di digitalizzazione grazie anche agli incentivi statali stanziati dal Ministero.
L’Industria 4.0 è complice della radicale trasformazione del metodo produttivo delle aziende. Ha messo in atto una vera e propria rivoluzione nel modo in cui i prodotti vengono migliorati e distribuiti ai clienti finali, integrando le nuove tecnologie in tutte le fasi operative della produzione.
Le nuove aziende digitalizzate vengono chiamate smart factory che si compone in tre parti:
- Smart production: nuove tecnologie produttive, creano collaborazione tra operatori, macchine e strumenti;
- Smart service: infrastrutture informatiche e tecniche che integrano i sistemi;
- Smart energy: sistemi che permettono di evitare sprechi di energia ricercando un’energia sostenibile.
Le aziende hanno a disposizione sistemi di controllo e sensori molto avanzati in grado di raccogliere enormi quantità di dati che, una volta analizzati, permettono l’ottimizzazione dei processi decisionali. Queste analisi forniscono gli strumenti necessari a tenere sotto controllo la produzione, sfruttando la manutenzione predittiva e riducendo i tempi di fermo macchina al minimo.
Ciascuna tecnologia, alla cui base stanno i CPS, sistemi ciberfisici connessi con i sistemi informatici, permette la decentralizzazione, maggiore automazione e la collaborazione dei sistemi tra di loro, elementi alla base del concetto di Industria 4.0.
Le smart factory, inoltre, favoriscono:
- L’integrazione tra IT, Information Technology, e IoT, Internet of Things: sfruttamento dell’interattività per la gestione aziendale;
- Produzione personalizzata: maggiore facilità per produrre singoli lotti;
- Supply Chain: la condivisione di dati tra produttori, distributori e fornitori permette una maggiore trasparenza e la possibilità di arginare e risolvere velocemente alcune problematiche che possono sorgere.
Con la quarta rivoluzione industriale le aziende entrano nell’epoca dell’Industria 4.0 che usa dispositivi high-tech, sensori e nuovi modelli aziendali per aumentare la propria produttività, i controlli qualitativi, ottimizzare le performance e ridurre gli sprechi di merci, tempo e denaro.
Autore dell’articolo
ITS MOVE - Redazione