Da qualche anno a questa parte, il panorama aziendale italiano si sta trovando di fronte a dei grandi cambiamenti dal punto di vista produttivo. L’avvento dell’Industria 4.0 ha rivoluzionato la catena di approvvigionamento, produzione e distribuzione, aggiornando i vecchi sistemi analogici con le più recenti tecnologie sviluppate sul mercato. La quarta rivoluzione industriale è la rivoluzione del digitale, dell’automazione e soprattutto dell’integrazione di tutti gli anelli della supply chain tra loro.

L’Industria 4.0 basa il suo funzionamento su tecnologie molto avanzate, come l’Internet delle cose (IoT), l’intelligenza artificiale (IA) e la robotica. Questi nuovi dispositivi si vanno a inserire all’interno del sistema produttivo aziendale in modo da rendere tutti i processi più efficienti e ottimizzati, migliorando la qualità dei servizi e abbattendo gli sprechi.

L’implementazione dell’IoT nei sistemi aziendali, in particolare, sta rendendo la produzione via via più automatizzata e connessa, monitorando tutti i passaggi in tempo reale per garantire una gestione attenta e precisa. Secondo un recente articolo di Forbes, entro la fine dell’anno i dispositivi connessi alla rete, i cosiddetti Smart Connected Devices, saranno oltre 43 miliardi e il trend non sembra intravedere battute d’arresto.

La presenza di dispositivi connessi a Internet all’interno dell’Industria 4.0, ossia nelle smart factories, permette agli esperti di raccogliere una quantità di dati mai registrata prima che proprio per questo motivo viene chiamata Big Data. I dati sono la merce più preziosa del XXI secolo e un approccio data-driven da parte dei business si basa sul raccoglimento e sull’analisi dei dati rilevati dai sensori con l’obiettivo di facilitare e guidare i processi decisionali, ottenere utili insight per il futuro, identificare modelli ricorrenti, tendenze e relazioni apparentemente nascoste tra le informazioni.

In concreto, questo permette un netto miglioramento del processo di supply chain, garantendo processi di approvvigionamento più chiari, permettendo ai vertici aziendali di prendere decisioni consapevoli basate su grandi quantità di informazioni per riuscire a migliorare l’efficienza, abbattendo i costi e gli sprechi di tempo e materiali. Per i lavoratori si creano nuove opportunità di impiego e le aziende sono incentivate dallo Stato, tramite sovvenzioni per lo sviluppo dell’Industria 4.0, a occuparsi dell’aggiornamento formativo dei propri dipendenti.

Il ruolo della digitalizzazione nel processo produttivo dell’Industria 4.0

La digitalizzazione ha avuto e continua ad avere un ruolo fondamentale per la nascita e lo sviluppo dell’Industria 4.0. Nonostante la digitalizzazione delle aziende sia di fatto iniziata quasi un secolo fa, è solo adesso che sta vivendo un momento in cui è davvero destinata a modificare radicalmente il panorama produttivo. Secondo il Piano nazionale Impresa 4.0, l’Italia si impegna a sostenere le aziende nel loro passaggio al digitale e all’automazione secondo un piano di azioni orizzontali che comprendono:

  • misure a sostegno degli investimenti innovativi, stimolando la crescita degli investimenti privati da 80 a 90 miliardi nel 2017 e incrementando di circa 11,3 miliardi di euro la spesa privata per ricerca e sviluppo;
  • misure a sostegno dello sviluppo delle competenze;
  • misure per le infrastrutture abilitanti;
  • risorse economiche.

Sono previsti anche nuovi Fondi di investimenti dedicati e l’incremento della detrazione fiscale (che può arrivare fino al 30%) per investimenti fino ad 1 milione in start-up e PMI (piccole e medie imprese) innovative. Le aziende possono contare su un sostegno economico importante e per questo motivo il mercato del lavoro nell’Industria 4.0 è in crescita. Frequentare dei corsi professionalizzanti, come il Corso ITS Industria 4.0 può garantire ai candidati un grande vantaggio competitivo poichè gli studenti, durante le ore di lezione frontale e il tirocinio nelle aziende, hanno già appreso tutte le competenze necessarie per gestire le funzioni di logistica distributiva sia all’interno di aziende manifatturiere o commerciali che di società di servizi logistici o di trasporto intermodale.

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ITS MOVE - Redazione