In un mondo in cui merci, persone e dati si muovono sempre più velocemente, lavorare nella logistica significa diventare protagonisti del cambiamento. Il settore è oggi uno snodo strategico dell’economia globale, basti pensare che ogni prodotto, prima di arrivare sugli scaffali o nelle nostre case, ha viaggiato lungo una catena di forniture progettata, gestita e ottimizzata da figure professionali sempre più richieste.
Ma quali sono, concretamente, le competenze richieste per lavorare nella logistica? Quali conoscenze tecniche, soft skill e strumenti digitali servono per iniziare (e crescere) in questo ambito? Negli ultimi anni, il settore logistico ha visto un’evoluzione profonda trasformandosi in ottica di una logistica 4.0: non più solo magazzini e trasporti, ma intelligenza artificiale, sostenibilità, tracciabilità e gestione dei big data. Aziende piccole e grandi cercano oggi profili in grado di gestire flussi complessi, pianificare risorse, ottimizzare performance e ridurre gli sprechi.
Chi entra nel mondo della logistica deve acquisire una solida base tecnica nella gestione del magazzino e delle scorte, ovvero saper usare strumenti come WMS (Warehouse Management Systems) per organizzare lo stoccaggio, ottimizzare gli spazi e monitorare i livelli di inventario in tempo reale; nella pianificazione dei trasporti, quindi conoscere i diversi mezzi (gomma, ferro, nave, aereo), le normative doganali, i costi e i tempi di consegna; avere familiarità con software ERP, sistemi IoT e machine learning per automatizzare processi, prevedere ritardi e analizzare performance; conoscere le norme di sicurezza sul lavoro, nella gestione di merci pericolose, nella documentazione tecnica e certificazioni di qualità.
Lavorare nella logistica: soft skill e sbocchi professionali
La logistica è fatta di interconnessioni e decisioni rapide. Per questo, le competenze trasversali sono essenziali. Tra queste troviamo:
- Problem solving: affrontare imprevisti (un ritardo, un guasto, un errore nella spedizione) con prontezza e lucidità;
- Teamwork e comunicazione: saper lavorare in squadra, gestendo turni, ruoli diversi e fornitori esterni;
- Gestione dello stress: la logistica può essere frenetica, specie nei momenti critici (come i picchi natalizi o eventi straordinari);
- Flessibilità e spirito di adattamento: ogni giorno possono cambiare i carichi, i percorsi, i software: l’agilità mentale è fondamentale.
Oggi, formarsi per lavorare nella logistica significa aprire una porta su un sistema articolato, fatto di persone, tecnologie, decisioni e movimenti continui. Le possibilità professionali sono numerose e in costante evoluzione. Si può iniziare con ruoli operativi, come l’addetto alla logistica di magazzino, figura che si occupa del flusso fisico delle merci, dell’organizzazione degli spazi e del controllo delle giacenze. Un ruolo che richiede precisione, dimestichezza con i software di gestione e una buona visione d’insieme.
Chi ha sviluppato uno spirito più analitico può invece orientarsi verso la pianificazione e l’analisi dei flussi, dove i dati diventano alleati per ottimizzare tempi e costi, prevenire criticità e gestire la complessità. In questi casi, si parla di ruoli come planner della distribuzione o tecnico della supply chain, professioni che combinano competenze tecniche e strategiche.
Il responsabile dei trasporti, invece, che coordina mezzi, percorsi e consegne, tenendo insieme esigenze logistiche, vincoli normativi e sostenibilità ambientale è una figura chiave a livello gestionale, soprattutto nelle aziende che operano su larga scala o in ambito internazionale.
Con l’avanzare delle tecnologie e l’attenzione alla sostenibilità, stanno emergendo figure nuove come lo specialista in logistica green, capace di ripensare i processi in ottica ecologica, e il logistic data analyst, che trasforma grandi volumi di dati in soluzioni operative.
Il primo passo per lavorare nella logistica è scegliere un percorso formativo concreto, orientato al lavoro e con contatti reali nel settore. Il percorso dell’ITS Move Academy in Logistica e mobilità sostenibile, ad esempio, è strutturato per creare esperti in grado di pianificare, gestire, controllare il flusso di mezzi, merci e persone governando gli aspetti informatici, logistici e legislativi con una forte attenzione ai temi della sostenibilità ambientale, economica, organizzativa, sociale e della sicurezza.

Autore dell’articolo
ITS MOVE - Redazione