Con il diffondersi della globalizzazione, anche i settori legati alla distribuzione di beni e servizi hanno ampliato i propri orizzonti commerciali. L’import export è tra i settori più in crescita nell’ultimo periodo e sta assumendo un’importanza fondamentale per tutte le aziende che vogliono espandere il proprio business a livello internazionale.

Decidere di aprire un canale import export può comportare numerosi vantaggi per un’azienda, ma è bene valutare attentamente tutte le specifiche di questo settore e affidarsi a esperti in grado di gestire accuratamente ogni processo. Scegliere il canale di distribuzione più adatto al proprio business è un passo fondamentale per chi aspira a espandere la propria presenza sul mercato.

Che cos’è un canale di distribuzione? Quando parliamo di questo ambito nel contesto dell’import export, ci riferiamo ai mezzi e ai tracciati attraverso cui i beni e servizi arrivano dall’azienda al cliente finale. Ogni canale è diverso dagli altri, ha le sue caratteristiche specifiche che possono cambiare il modo in cui un prodotto viene percepito dal mercato. Scegliere il canale di distribuzione influenza l’azienda nella decisione riguardo la strategia di distribuzione (o di canale) da sviluppare poiché questa è il risultato di numerosi fattori e fasi messe in relazione tra loro.

I canali di distribuzione si dividono in due tipologie principali:

  • Distribuzione diretta: l’azienda vende i propri beni e servizi direttamente al cliente, senza la partecipazione di intermediari;
  • Distribuzione indiretta: l’azienda si appoggia a intermediari quali Value-Added Retailer (VAR), consulenti, System Integrator (SI), Managed Service Provider (MSP), grossisti, retailer o agenti per far arrivare i propri beni e servizi ai clienti finali.

Entrambe le tipologie comportano vantaggi e svantaggi. Nel caso della distribuzione diretta, ad esempio, i profitti per l’azienda saranno maggiori, ma l’investimento nelle attività di vendita e di marketing comporta lo stanziamento di grandi somme di denaro. Inoltre, senza passare per gli intermediari, risulta più complesso avere una presenza capillare sul territorio ed espandersi in nuovi segmenti di mercato.

Nel secondo caso, la distribuzione indiretta può comportare tempistiche maggiori se si tratta di un canale di distribuzione lungo (es. azienda – distributore – grossista – retailer – cliente), mentre può essere più vantaggioso se si tratta di un canale di distribuzione breve (es. azienda – value-added retailer – cliente). Gli intermediari, non dovendo occuparsi della fabbricazione, si dedicano al marketing e alla vendita in modo più preciso e dettagliato, ampliando le prospettive import export delle aziende.

Lavorare in questo settore richiede una formazione specifica professionale in modo da poter aumentare i profitti delle aziende ottimizzandone i processi interni. Il Corso ITS Import Export è strutturato per formare tecnici specializzati nell’organizzazione e nella gestione delle spedizioni nazionali e internazionali delle merci e le relative procedure documentali, del trasporto intermodale e dei canali di distribuzione attraverso l’implementazione di nuove tecnologie informatiche proprie dell’Industria 4.0 per migliorare le performance del business.

Come funzionano le tasse sull’import export?

Quando si decide di aprire un canale di distribuzione per l’import export è fondamentale essere a conoscenza del funzionamento delle tasse per esportazione e importazione a livello europeo e mondiale. Il funzionamento dei dazi doganali dipende da numerosi criteri, ma cinque sono imprescindibili:

  • Valore merce;
  • Costi di trasporto e costi di spedizione;
  • Costo dell’assicurazione merce;
  • Descrizione merceologica: tariffa doganale del prodotto individuata nel TARIC (Tariffario Integrato Comunitario calcolata in percentuale secondo le tabelle merceologiche introdotte dal Reg. (CEE) n. 2658/87 alla prima dogana di ingresso nell’Unione);
  • Paese di provenienza e di origine della merce;

A seconda del tipo di bene in questione viene calcolato il valore contenuto nella dichiarazione del venditore (solitamente presente nella fattura). Il controllo doganale si occupa di verificare la corrispondenza tra quanto pagato e il valore della merce rivalutata secondo il calcolo del dazio. Per evitare di incorrere in sanzioni è necessario affidarsi a professionisti del settore che si occupino di tutta la documentazione necessaria alle procedure di import export.

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ITS MOVE - Redazione