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Il Supply Chain Manager è una figura chiave per la gestione dell’intera catena di approvvigionamento dell’azienda.
Il suo ruolo sta diventando sempre più importante negli ultimi anni, specialmente grazie all’ascesa dell’industria 4.0 e alla crescita degli e-commerce. Le aziende devono infatti gestire un numero sempre maggiore di dati e informazioni per ottimizzare la catena di approvvigionamento e soddisfare le esigenze dei clienti. Ciò significa che chi veste questo ruolo deve avere anche competenze digitali e tecnologiche, oltre a quelle tradizionali di gestione della supply chain.
In questo articolo esploreremo le responsabilità di un Supply Chain Manager, i modi in cui diventarlo, e la retribuzione media.
Come si diventa Supply Chain Manager?
Per diventare un Supply Chain Manager, è importante avere una formazione adeguata e molti ITS (Istituti Tecnici Superiori) offrono programmi di formazione specifici per questa figura professionale.
In ITS Move Academy è attivo il corso ITS di supply chain: si tratta di un corso post-diploma biennale che ha l’obiettivo di formare i supply chain manager di domani.
Durante questi due anni avrai la possibilità di imparare la professione direttamente dai professionisti durante le lezioni in aula e di fare esperienza del ruolo direttamente sul campo. Metà del percorso si svolge infatti in azienda.
Al termine del percorso sarai in grado di cominciare fin da subito la tua esperienza professionale.
Quali sono le sue responsabilità?
Il Supply Chain Manager ha la responsabilità di gestire l’intera catena di approvvigionamento dell’azienda. Questo significa coordinare la pianificazione, l’approvvigionamento delle materie prime, la produzione, la logistica, la distribuzione e il customer service. In altre parole, deve assicurarsi che i prodotti siano disponibili nel momento e nel luogo giusto, mantenendo un equilibrio tra costi e servizio al cliente.
Per raggiungere questo obiettivo, deve lavorare in stretta collaborazione con altri reparti in azienda, come produzione, acquisti, finanza e vendite. Deve anche monitorare costantemente la catena di approvvigionamento per individuare eventuali inefficienze e proporre soluzioni per migliorare l’efficienza complessiva.
Inoltre, chi occupa questo ruolo deve mantenere relazioni positive con i fornitori e negoziare i contratti per garantire il miglior rapporto qualità-prezzo per l’azienda. Deve anche monitorare costantemente i costi e trovare modi per ridurli senza compromettere la qualità del servizio.
Quando guadagna un Supply Chain Manager?
Lo stipendio medio di un Supply Chain Manager varia in base all’esperienza, alle dimensioni dell’azienda e alla posizione geografica. Secondo gli ultimi dati di Glassdoor, in Italia lo stipendio medio per questa professione è di circa 55.000 euro lordi all’anno. Tuttavia il salario può variare da un minimo di 35.000 euro all’anno per i neodiplomati, a un massimo di oltre 80.000 euro all’anno per i professionisti più esperti e qualificati.
Riassumendo, il Supply Chain Manager è una figura chiave per garantire l’efficienza e l’efficacia dell’intera catena di approvvigionamento dell’azienda. Per diventare un Supply Chain Manager, è importante avere una formazione adeguata, come quella offerta dai corsi ITS e la retribuzione del ruolo è di circa 55.000 euro all’anno.
Autore dell’articolo
ITS MOVE - Redazione