Al vertice della gestione della supply chain troviamo la figura aziendale del supply chain manager.

Il suo ruolo consiste nel creare legami duraturi e fruttuosi non solo all’interno dell’azienda, ma anche con la rete di fornitori e distributori. Il supply chain manager si pone come mediatore di interessi per massimizzare il livello del prodotto o servizio fornito al cliente, ottimizzando costi operativi e capitale impiegato.

Il suo obiettivo è far raggiungere alla propria azienda un vantaggio competitivo all’interno del proprio mercato di riferimento.

Per poter ricoprire tale ruolo è necessario acquisire delle competenze specifiche per quanto riguarda l’organizzazione e la gestione della supply chain. Il Corso ITS Supply Chain è strutturato per formare esperti nel settore attraverso gli insegnamenti forniti da docenti provenienti da solide realtà aziendali e il tirocinio sul campo.

I sistemi informativi necessari all’ottimizzazione delle aziende sono sempre più complessi. Per questo un corso professionalizzante può essere fondamentale per diventare in grado di interagire con i sistemi di assistenza, sorveglianza e monitoraggio. Inoltre, il percorso mira a far apprendere tecniche gestionali di supply chain management innovative per migliorare le performance aziendali.

Tutti i compiti del Supply Chain Manager

Secondo una ricerca dell’istituto ManpowerGroup, in collaborazione con E&Y e Pearson, intitolata “Ricerca sui trend occupazionali nel settore logistica”, le figure ricercate nel settore nei prossimi dieci anni sono aumentate in modo significativo. Tra queste emerge quella del supply chain manager.

La parola chiave che descrive il supply chain manager è responsabilità e ascolto. Infatti, a lui è affidata l’intera responsabilità della filiera produttiva necessaria al funzionamento della catena logistica. Si deve occupare della negoziazione dei contratti con tutte le aziende coinvolte nel processo produttivo, di compravendita e stoccaggio della merce. Inoltre, deve sviluppare delle strategie per migliorare la catena di approvvigionamento supervisionando e coordinando la produzione.

Il supply chain manager deve essere in grado di ottimizzare le risorse operative disponibili in modo da minimizzare i costi e massimizzare i profitti dell’azienda. Da lui dipende anche l’organizzazione dei magazzini, il coordinamento della distribuzione e la pianificazione degli acquisti, sempre nell’ottica di un’ottimizzazione costante.

Possiamo riassumere i suoi compiti principali in quattro punti:

  • Gestione e pianificazione della catena di distribuzione;
  • Gestione dei tempi di distribuzione;
  • Supervisione di tutte le fasi attraverso cui i prodotti passano, dalla creazione al consumo;
  • Gestione dei costi di approvvigionamento, trasporto, produzione, minimizzando i possibili sprechi.

Un compito fondamentale del supply chain manager è quello di favorire l’evoluzione digitale del reparto. La digital transformation impone alle aziende di modificare le proprie strategie in favore dell’utilizzo di nuovi sistemi informativi e nuovi software più specifici e specializzati per svolgere processi di ottimizzazione. Il supply chain manager deve farsi portatore dello sviluppo digitale del proprio reparto, incentivando e garantendo l’evoluzione degli strumenti aziendali attraverso un approccio digital-first e data-driven.

Se l’azienda ha dimensioni notevoli, alcuni compiti possono essere delegati ad altri esperti del settore. In questo caso il supply chain manager sarà responsabile del coordinamento del personale deputato a ciascuna mansione.

Il ruolo del supply chain manager, quindi, è molto più ampio rispetto a un semplice coordinatore. Deve essere in grado di garantire l’efficienza dei costi, favorire l’evoluzione digitale e ottimizzare e supervisionare i processi della supply chain.

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ITS MOVE - Redazione